Cosa rende affascinante il mondo delle Arti Marziali agli occhi di coloro che vi entrano in contatto? Forse l’addentrarsi in una disciplina può permettere di ritrovare una propria dimensione, un proprio modo di essere e di vivere? Ci sono moltissime ragioni per cui praticare queste meravigliose Discipline, quasi quante le persone che le praticano: difesa personale, esercizio fisico, contatto sociale, voglia di competizione, ridurre lo stress, voglia di conoscenza e curiosità sulle tradizioni culturali.. e allo stesso tempo esistono elementi comuni a tutte le discipline come il desiderio di crescita personale, conoscenza e sviluppo di un Arte Antica. 

Personalmente per quanto ho visto, praticato e conosciuto attraverso le mie esperienze, posso affermare con certezza che le Arti Marziali sono altamente educative e formative per l’individuo. La paura è la nostra più grande compagna di questo affascinante percorso, ci metterà di fronte la prova più difficile, più cruda ma per certi versi.. più affascinante; ci metterà a nudo con le nostre emozioni più profonde, con la quale dobbiamo imparare a convivere, facendo emergere le insicurezze, la sfiducia, i dubbi e la paura di perdersi.

Tutto questo ci metterà in condizioni di “vederci meglio”, di ascoltare più attentamente tutte le emozioni interiori che il nostro corpo ci produrrà, dove basta un respiro più profondo per avere la certezza di essere pronti anche nell’abisso, e questo ci metterà passo dopo passo di andare oltre, e saper badare dapprima a noi stessi e poi aspirare a diventare un Istruttore e nel proseguo.. un Maestro. Tutto quello che vi apprestate ogni qual’volta a leggere, e frutto di anni di dedizione e miglioramenti psico/fisici che il mio corpo e la mia mente hanno appreso, constatato e infine sviluppato nell’arte marziale, tutto sperimentato e analizzato con i miei atleti, Istruttori e colleghi d’arte, con l’impegno di trasmettere un bagaglio di esperienze e di passione che è andato crescendo e raffinandosi in anni di pratica, di sacrifici, di studio e di ricerca. 

Come diceva Laozi: “Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo”. Io Antonio Di Salvo mi accingo a fare il primo passo, con la speranza mai nascosta di sperare che i profani che si cimentano a frequentare una palestra per un corso di Arti Marziali diano la loro fiducia per la loro crescita interiore e atletica ad un maestro con la “M” maiuscola. Sono anni che denuncio questo aspetto, e sono anni che “i ciechi” non mancano.

Rispettare l’Arte equivale a rispettare i sacrifici e la passione degli Antichi Maestri e dei veri insegnanti, gli improvvisati non mancano, gli inesperti crescono come i funghi, e quindi bisogna fare assolutamente pulizia con chi non rispetta i veri valori e si autocertifica come insegnante, prendendo in giro chi non ha la giusta conoscenza definendosi un istruttore. Agli atleti quindi il compito di porsi delle semplici domande sui loro (eventuali) insegnati:

  • Il vero grado e il suo passato marziale
  • Da chi ha appreso lo stile che insegna e quanti anni vi ha dedicato
  • Da chi ha seguito il corso di formazione e se è regolare il suo riconoscimento                                                      Cominciate a porvi queste domande  e molti credetemi chiuderanno immediatamente.