LA FEROCIA DELLA TIGRE INDONESIANA
Il Silat Harimau è un classico delle Arti Marziali Indonesiane. Appartiene all’ampia cerchia del Pentjak Silat, ed è un`arte marziale creata ed usata dal popolo indonesiano durante la tentata conquista da parte degli olandesi. Imprevedibile, fluida e potente nei movimenti; micidiale e determinata nei suoi attacchi, la tigre ha sviluppato i valori più alti dell`arte marziale.
Lo stile mostra movimenti sinuosi, armonici, decisi, potenti e aggressivi, che in origine erano solamente insegnate per combattere, quasi esclusivamente delle guardie del re. Ma dietro la bellezza del suoi movimenti, era temuto soprattutto per via degli attacchi mortali nascosti, che miravano a paralizzare un avversario e in alcuni casi ad ucciderlo molto rapidamente.
Forse per le persone che sono nuove nel vedere le applicazione di questa lotta di arte marziale, potrebbero valutarla come “troppo crudele” l’Harimau. Questo è comprensibile, anche perché è stata originariamente utilizzata solo per combattere per la propria vita, e per chi padroneggiava l’istinto della Tigre.. le sue applicazioni nella lotta risultavano quasi sempre letali.
La sua pericolosità è talmente evidente che negli anni si sono sprecati aggettivi e frasi su questa meravigliosa disciplina, una di queste dice: “Come il movimento delle tigri vivaci e attraenti mostra la parte peculiare delle sue movenze, minaccia e pericolo e di morte mostra la sua lotta”.
UN PO’ DI STORIA
Non è facile risalire alla storia del Silat Harimau, perché le documentazioni scritte sono informazioni limitate e spesso sono tramandate oralmente da guru o maestri, e per questo motivo non possono rispondere pienamente a tutti gli enigmi. In particolare, è molto complicato determinare quando e dove sia nato l’Harimau, e chi ha iniziato a far crescere la sua diffusione. Si crede che l’Harimau abbia avuto origine tra il 600 e il 1200, quando il regno Srivijava era una forza importante nella regione.
L’arte di combattimento ha subito raffinatezza durante l’Impero Majapahit (1293-1527). L’arcipelago indonesiano è sede di una varietà infinita di stili di combattimento. Nativi malesi, indiani, cinesi, commercianti arabi, invasori giapponesi, coloni olandesi e chissà quanti altri, hanno lasciato il segno culturale e marziale sulle isole.
Nel panorama Silat in generale si associano alcune storie inerenti alle imitazioni degli animali. In una si narra che nel West Java, lo stile Cimande si dice che derivi dalla moglie di Mba Kaher che ha imparato le tecniche da una tigre in lotta con una scimmia, mentre a Sumatra, il mito narra come le tecniche di Silat sono state elaborate osservando la lotta di un grande uccello contro una tigre.
Una cosa comunque è certa; che sin dall’antichità gli esseri umani hanno dovuto prestare attenzione ai movimenti degli animali e adottare movimenti simili, sviluppando poi le tecniche di autodifesa. Hanno quindi copiato e imitato i movimenti delle tigri, aquile, serpenti, coccodrilli, scimmie, scorpioni e draghi.
LA TECNICA DELL’ HARIMAU
Ritenuto uno dei più pericolosi se non il più pericoloso sistema di combattimento, lo stile Harimau gode di grande rispetto nei cultori del mondo Silat, anche perchè un maestro di questa meravigliosa disciplina fa esplodere una potente energia primordiale legata alla natura da cui provengono i suoi insegnamenti.
Nel Silat Harimau si assumono spesso posizioni diguardia apparentemente contorte, difficili da apprendere, ma che una volta diventate abituali permettono l’esecuzione di colpi rapidi e potenti. Tipica è la posizione accovacciata, stabile quando si è a piedi nudi nella foresta umida e scivolosa, a cui spesso viene abbinato l’uso del caratteristico coltello (karambit) usato su linee basse per tagliare i tendini degli arti inferiori, rendendo l’avversario inoffensivo.
In questo sistema, il modello del movimento del combattente deriva dal comportamento della tigre (da cui il nome Harimau). Brutale, selvaggio e imprevedibile sono invece quelli che meglio descrivono l’ estrema efficacia e lesività delle tecniche del sistema Harimau: un insieme di tecniche di rotture, prese, rotolamenti e finalizzazioni che annichiliscono ogni avversario. Lo stile è estremamente cruento, infatti come la tigre quando attacca afferra la preda per mangiarla così i lottatori afferrano i propri avversari e, tramite un particolare sistema di proiezioni e colpi, li annientano.
L’Harimau è uno stile di lotta che prevede il combattimento con più avversari spesso in un campo di battaglia; si dice che: “Harimau non fa prigionieri”, infatti preferisce rompere gli arti o il collo e passare al prossimo avversario, ci sono anche tecniche di intrappolamento, ma sono utilizzate quasi sempre per raggiungere delle posizioni di superiorità per poi poter “strappare” le parti dell’avversario. Solitamente gli organi interessati a queste cruente azioni sono i genitali, la carotide e gli occhi.
La tigre indonesiana ha come caratteristica nei suoi movimenti di portare a terra il proprio avversario. Le mosse sono sorprendenti e in molti casi mortali, i professionisti dello Stile Tigre riescono a passare rapidamente dalle posizioni a terra a quelle in piedi o viceversa, con movimenti di strappo, spazzate, forbici, gomitate e ginocchiate e ampia varietà di rotolamenti.
La tigre usa le mani aperte con le dita estese ad artiglio o a strappare, ma ampio risalto è lo studio ai punti vitali. Il metodo è quello di colpire con il palmo verso il bersaglio per poi afferrarlo e tirarlo. Nella lotta in piedi, Silat Harimau ha Tecniche acrobatiche e molto diverse tra loro, famoso il suo attacco con il ginocchio mentre salta sul corpo del nemico.
Non a caso, nelle sue applicazioni, il Silat Harimau non è mai statico ma è sempre in continuo movimento, da pochi riferimenti e come le tigri.. risulta imprevedibile, non è solo efficace e mortale, ma anche bello e piacevole da vedere.