Lo scopo principale del Kombat Silat è quello di colpire, ma i colpi vengono portati anche con funzione di deviare, condurre, squilibrare, proiettare ed infine colpire. Valido mezzo di difesa personale, sia a mani nude sia contro avversari armati, il Kombat Silat è un sistema di difesa personale assolutamente completo sotto tutti i punti di vista. La perfetta sintesi delle tecniche di percussione di braccia e gambe, di protezione, di leve articolari, di posizioni particolari del corpo che mirano a confondere e disorientare uno o più avversari, anche se  armati.

Questo sistema contempla, inoltre, l’ipotesi del combattimento a terra, utilizzando i concetti e le tecniche dello stile HARIMAU O STILE DELLA TIGRE, noto per la sua capacità di sfruttare le posizioni basse e trasformare il terreno in un prezioso alleato, al fine poi di utilizzare tecniche di chiusura, bloccaggi, leva e rottura articolare, tipiche del Silat Harimau.

In questo sistema, il modello del movimento del combattente deriva dal comportamento della tigre (da cui il nome Harimau)… il suo stare vicino alla preda, acquattandosi, giacendo o sedendosi.

  1.  ROTTURA O DANNEGGIAMENTO DELL’ARTICOLAZIONE: La leva può essere considerata come un colpo secco portato sull’articolazione del Polso, del Gomito o della Spalla con una forte spinta oltre il limite articolare fisiologico. L’obiettivo consiste quindi nel menomare la funzionalità dell’avversario con un’azione fulminea che spezza in due le articolazioni.
  2.  PROIEZIONE AL SUOLO DELL’AVVERSARIO:  In questo caso sottoponendo l’avversario ad una leva articolare lo si porta con pressione graduale, ma costante, al suolo dove lo si può facilmente immobilizzare. La proiezione può essere anche violenta è spesso è lo stesso avversario a lanciarsi, al fine di evitare la frattura articolare. 
  3. IMMOBILIZZAZIONE MOMENTANEA ALLO SCOPO DI COLPIRE I BERSAGLI PRINCIPALI:  La leva può anche servire come accorgimento tecnico per aprire la guardia dell’avversario allo scopo di assestare colpi di pugno o di calcio, o ancora, afferare l’aggressore in una tecnica di lotta corpo a corpo.
  4.  DISARMO DELL’AGGRESSORE:  Di fronte ad un avversario armato di qualsiasi corpo contundente o di un’arma da taglio, le tecniche di leva articolare sono necessarie allo scopo di togliere l’arma all’aggressore in modo efficace e nel modo più veloce e meno rischioso possibile.

 A volte le differenze in ottica leve e bloccaggi, tra un sistema e un altro, sono così grandi da non sembrare neanche minimamente un pò simili. Alcuni sistemi si sono specializzati soprattutto nelle leve articolari, altri negli squilibri e nel portare a terra l’avversario per concludere il combattimento ispirandosi a movenze e strategia di una tigre, un pitone o un coccodrillo.

Le leve articolari e i bloccaggi hanno molte analogie  simili a quelle del Cinese Chinna/Qinna: afferrare e controllare/legare. Come l’omologo cinese qualcuno la associa solo alle leve, però come repertori/aree di studio  indicano tranquillamente anche prese e controlli dove magari la chiave articolare non c’è.

GUARDIE E ENTRATE

Il Kombat Silat oltre ad avere le classiche guardie alte e chiuse è anche caratterizzato da posizioni molto basse ed allungate. Essendo un sistema da strada, in qualsiasi posizione ci troviamo.. deve porre fine il prima possibile allo scontro. II Kombat Silat propone una guardia complessa da descrivere e da capire ma è necessario sottolineare che questo fatto dipende dal sistema che lo contempla. Si può dire che, generalmente, questo sistema prevede una posizione del corpo molto bassa sul baricentro in particolare in una disciplina di difesa personale a corta distanza come il pukulan serak che, quindi, necessita di una postura decisamente forte e stabile. 

Ad esempio nel Silat Harimau si utilizzano posizioni leggermente raccolte e a terra, per poter sfruttare l’accelerazione della caduta al fine di schivare e iniziare una fase di lotta. In pratica bisogna allenarsi tantissimo per riuscire a scattare velocemente dal basso verso l’alto e viceversa, ma l’allenamento ginnico fornito da quei “solfeggi” da uno sviluppo molto particolare ai muscoli profondi dell’addome e della schiena utile, anche solo come ginnastica.

Così come nel Kombat Silat, in tutti i sistemi di combattimento non esiste che ci sia una sola guardia, uguale ed invariabile per tutti, ci si adatta in base al contesto ed esistono varie tecniche per farlo.

Quello che qui ci interessa, però, non è analizzare le differenze delle posture, ma il principio base di una guardia corretta. Dalla postura, anzi, dipendono molte cose: la forza e la velocità del pugno, la prontezza a usare le tecniche di difesa, la velocità, l’agilità nel movimento, la stabilità e l’equilibrio. Principio principale è mantenere una corretta posizione del corpo e come muoverlo, si sa che dalla giusta postura dipende l’applicazione corretta delle tecniche e, di conseguenza, l’efficacia del Kombat Silat.  Obiettivo delle tecniche di entrata nel Kombat Silat è quello di aprire la strada con colpi colpi fulminei e di finalizzazione, il tutto per rendere l’avversario completamente  inerme, incapace di attaccare o difendersi; attributi necessari nel  il combattimento reale, come la precisione, velocità, potenza, coordinazione e colpo d’occhio. Le entrate decise accompagnate da colpi veloci, esplosivi e concatenati, mirano non soltanto a colpire l’avversario, ma a fare in modo che egli non possa piu’ essere in grado di sferrare l’attacco.

Il Kombat Silat può offrire soluzioni e strategie utili alla difesa personale. Ogni movimento di entrata è contraddistinto da infinite applicazioni. Una volta aperta la guardia dell’aggressore bisogna trovare la maniera perfetta, le angolazioni giuste per non essere colpiti, e di trovare i suoi punti più vulnerabili e i giusti sbilanciamenti del suo corpo.

Nel nostro caso l’insolito approccio al combattimento al suolo, l’uso di ingressi di gomito, il principio dell’adesione nel combattimento a corta distanza, l’utilizzo di manipolazioni brutali alle vertebre cervicali e la capacità di compiere i movimenti appresi con le mani nude anche impugnando armi proprie e improprie rendono questo universo marziale un bacino da cui mutuare tecniche e soluzioni per la difesa personale. Una delle caratteristiche principali e simile al Panatukan è quella di farsi strada con colpi atti a distruggere/rompere il pugno dell’avversario (boxe sporca o dirty boxing). Al praticante di Kombat Silat, piace e viene enfatizzato il crunch dei pugni e i colpi di gomito alle nocche dell’aggressore.